Da alcuni anni, giunto il solleone, alcune Regioni e diversi sindaci emanano ordinanze per vietare o scoraggiare lavori agricoli ed altri lavori outdoor nelle fasce orarie troppe calde, alias dopo pranzo. Alcuni vietano, altri sconsigliano. E c’è l’elenco delle categorie. E c’è chi si lamenta che non è stato inserito. Ma nessuno parla mai del turismo.

Immaginate se nei dispositivi regionali contro il lavoro nelle ore troppo calde, venga inserito anche il turismo, che è un settore dove pare che mettere norme sia un ledere chissà cosa. Tipo guide di qualsiasi tipo. Troppo futuristico? Ok allora si potrebbe iniziare a scoraggiare nel turismo attività post prandiali, sia parlando agli operatori sia ai turisti. Ovviamante ci sono guide che già lo fanno ma non tutti sono liberi di decidere l’orario di lavoro. E a giudicare dai tanti malori dei turisti per il caldo, non tutti sono atteni a evitare di stare in giro nelle ore troppo calde.
Spesso i turisti si lamentano che dopo pranzo non trovano niente da fare, specie nei piccoli paesi. Perché il tempo libero dedicato alle vacanze troppo spesso è vissuto come un momento della propria vita da riempire in tutte le fasce orarie.
E se proprio non si riesce a far capire che quando fa caldo la siesta post prandiale è cosa saggia, si potrebbe provare a spingere o favorire verso tour in orari meno caldi, così da abituare agenzie e turisti che in certi periodi dell’anno i tour de force vacanzieri devono cedere il passo a un principio semplice: la tutela della salute prima di tutto, di guide e turisti. O organizzare qualcosa ad hoc, rigorosamente in posti freschi, possibilmente non per merito di aria condizionata. Cantine, grotte, ipogei e luoghi similari, dove presenti, sono luoghi ottimali dove si potrebbero organizzare attività negli orari più caldi.
Mentre scrivevo l’articolo mi sono reso conto che ne avevo già scritto uno simile due anni fa, che trovo ancora attuale e quindi qua non mi dilungherò, se non per ribadire che il turismo non è un settore in cui tutto va bene perché bisogna accontentare il turista di turno. Occorre governarlo e fare cultura del cambiamento climatico, perché come ci ricorda incessamente Mario Tozzi, le temperature globali sono in rialzo.
Nell’ultimo studo sul turismo che ho realizzato, ho trovato anche un interessante studio del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale sul clima in Italia, cui rimando.

Ricordo l’appuntamento con i talk di BuonTurismo, dal 7 al 9 luglio ad Altamura

