Il turismo italiano continua a regalarci, purtroppo, delle telenovele infinite. Da un lato le concessioni balneari, dall’altro le guide turistiche. Va bene che siamo in una democrazia e ognuno può avere la sua idea, ma assistiamo a continui ostruzionismi che frenano lo sviluppo del fenomeno turistico.

Concessioni balneari
Ne avevo parlato nel post precedente, ironizzando (ma non c’è molto da ridire) sui continui ostruzionismi e sulle difficoltà per le amministrazioni comunali di indire gare.
Il bell’articolo di Andrea Lovelock sulla rivista agenziadiviaggi ci racconta in modo impeccabile anche uno dei retroscena del momento, il decreto indennizzi, che pare depositato ma del cui testo non c’è traccia, dove capiremo quali indennizzi andranno pagati a chi perderà il bando alias detto da chi non ama i rimandi dei bandi l’ennesimo regalo ai gestori attuali. Eh sì perché mentre una certa narrazione li ritiene delle vittime, molti turisti si sono stufati di questo sistema malato che premia chi ha culturalmente privatizzato le spiagge demaniali tanto che chi può va all’estero a godersi un po’ di mare in spiagge pubbliche attrezzate.
Nel frattempo i TAR bloccano gare già indette ed espletate, in altri Comuni si litiga sul da farsi, altri le fanno giusto per farle. Con buona pace di chi sogna qualche spiaggia pubblica attrezzata in più e meno strapotere dei lidi.
Guide turistiche
La nuova puntata dell’infinita telenovela che va in onda da 15 anni vede il TAR dire la sua su un ricorso contro il bando e la richiesta di sospensione di un appuntamento atteso da anni che permetterebbe a molte persone di poter accedere alla professione (oltre 30.000 richieste).
I primi articoli usciti dicevano che il TAR aveva bloccato il concorsone. Invece no, fanno notare altri: il TAR ha solo detto che ne discuterà a ottobre quindi nessuna sospensione. Però intanto ha accettato di capirci di più. E se poi a ottobre darà ragione alla solita lobbie che difende il suo orticello?
Il Ministero nel dubbio ha deciso di tirar dritto e di confermare le operazioni in vista del concorsone, forse dopo aper chiesto un parere all’Avvocatura di Stato. Staremo a vedere, intanto chi spera di poter accedere a quel mercato di lavoro non sa se sentirsi più tranquillo o meno.
Ho seguito per anni l’iter parlamentare che ha portato all’attuale legge sulle guide turistiche da cui il concorsone. Legge che ha posto fine a un blocco che dura da troppi anni. Restiamo gli zimbelli d’Europa, visto che all’estero chiunque può decidere di fare la guida turistica, basta che apre una partita IVA e sarà poi il mercato a decidere se merita o meno di lavorare nel settore. Ma almeno la nuova legge apre a nuovi professionisti e bene anche l’aver diminuito certe eccessive pretese delle prima bozze. Ma resta tutto in bilico.
Per concludere
Il turismo in Italia appare sempre meno governabile, ci sarebbe anche la questione del decreto ministeriale contro i checkin automatizzati, bocciato dal TAR.
Il copione della trama di queste due telenovele è simile: la concorrenza non deve esistere, solo i fortunati prescelti devono poter gestire un lido o fare la guida. E quindi si tenta la qualunque per bloccare le novità, attese da tanti altri. Oltre che da molti turisti.
E come ricordo sempre, bisognerebbe essere coerenti: il libero mercato ha tanti difetti, ma se uno vuole il posto fisso non si mette a fare l’imprenditore o la libera professione. E soprattutto non è che può andare solo a tuo vantaggio (libertà di fare le tariffe che vuoi e di guadagnare quanto si è capaci), bisogna pure saper competere, alias dimostrare di essere valenti.

