Ha ragione chi si indigna quando nelle estati torride (come questa, almeno al centro sud) ci si preoccupa più dei turisti accaldati che dei lavoratori. Al netto di ciò, poiché le cronache spesso si riempiono di problematiche legate ai turisti incauti che si sentono male in orari di gran caldo, mi permetto di scrivere alcune proposte (rivoluzionarie?) operative per risolvere il problema. Ogni ipotesi sottende un approccio diverso. E tocca il delicato tema del rapporto fra turismo e libertà.



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