Turismo a Bergamo, pensando a Matera

2014-03-15 09.10.59 (FILEminimizer)Sono stato per pochi giorni a Bergamo alta per un convegno, in cui parlavo di uno studio sul turismo a Matera. Ironia della sorta la città di Matera è fra le finaliste che si contendono la candidatura a divenire la capitale europea della cultura del 2019, mentre Bergamo è stata esclusa da questa ristretta lista.
A sentire i bergamaschi che hanno partecipato all’avventura locale e che hanno letto il dossier materano, il lavoro fatto nel la cittadina lucana è stato decisamente migliore.2014-03-13 16.54.55 (FILEminimizer)
Non c’è dubbio che il comitato che sta lavorando a questa candidatura ha lavorato bene ed è riuscito a far fare bella figura a una cittadina in cui il turismo è un’attività che vive ancora le sue prime fasi evolutive, mentre la cultura è ancora un oggetto che attiene una ristretta elite, un manipolo di poche centinaia di persone che incontri a qualsiasi inaugurazione o rappresentazione artistica.
Se dunque Matera ha ancora molto da fare in entrambi i campi, mi dedico in questo post a parlare del lato turistico guardando a Bergamo alta, la cui storia è molto simile a quella del centro storico di Matera.
Negli anni 50′ era una zona popolare, abitata da oltre 8.000 bergamaschi, mentre Matera ne contava 15.000. A occhio la parte alta di Bergamo è la metà dei sassi, se non meno, quindi la densità abitativa era simile. fontana bergamo (FILEminimizer)
Poi, per motivi diversi, questi due centri si sono spopolati: per scelta politica in Lucania, per motivi diversi a Bergamo e oggi contano all’incirca gli stessi abitanti, poco più di 2.000 a Bergamo alta, poco meno di 2.000 nei Sassi di Matera. Il resto sono strutture ricettive e locali per turisti.

Sia a Bergamo che a Matera la rinascita è iniziata negli anni’ ’80, nel bene e nel male.A Bergamo alta si è deciso di impiantare l’università e ciò ha fatto tornare la vita, poi è arrivata la speculazione edilizia e oggi una casa costa sui 7/8.000 € a metro quadro. E si narra di famiglie indennizzate e mandate via in tuta fretta per permettere l’apertura di hotel 4 stelle.
Nei Sassi di Matera in confronto i prezzi sono ancora simili al resto della città, forse perché non esiste un vero e proprio mercato di case nei Sassi, visto che poche sono quelle rimaste di proprietà ai privati, il resto sono comunali e affidabili in concessione (gratuita per 30 anni poi a canone agevolatissimo per altri 60 anni e passa). Qui la speculazione riguarda l’accaparramento delle case grotta e a qualsiasi altro luogo potesse essere adibito a esercizio per turisti.

Se lo vediamo da un punta di vista turistico, oggi Bergamo alta è una splendida città turistica, con uffici informazioni piazzati nei posti giusti, distributori automatici di informazioni e mappe nei posti giusti, il centro è ben curato; e poi il Comune che fa fare i corsi a vigli e impiegati delle ditte di trasporto locale con guide turistiche locali per imparare a dare informazioni, il manovratore della funicolare che si fa capire in inglese; e ancora mi hanno impressionato le vetrine dei negozi, che al di là della crisi imperante sono curate in modo sopraffino; per quanto riguarda il cibo, i prezzi sono variegati, dalla polenta fast-food al ristorante di qualità ognuno può mangiare cose buone al prezzo che preferisce. Menzione speciale per la cooperativa sociale il circolino, un luogo che non ha bisogno di presentazioni, basta entrare per capire che si è entrati nel posto giusto. E il fatto che ci è stato consigliato da più di una persona è una garanzia, ovviamente. A Matera c’è un appiattimento di proposta verso l’alto, rare le eccezioni.
Per lo shopping, quasi tutti i negozi di artigiani vendono pezzi propri, gli uni diversi dagli altri e non paccottaglia fatta in serie per un turista superficiale. A Matera il numero di artigiani presenti con un proprio negozio e una propria produzione è ancora basso.
Il materiale informativo è sempre in più lingue, la Bergamo card appena lanciata, convenientissima, è stata acquistata nel 2013 da 4.200 persone. E poi i commercianti sono cordiali al di là dei luoghi comuni sui bergamaschi evocati da amici della zona, le banche locali investono per il recupero di luoghi importanti non solo per il turismo ma anche per la cultura, insomma Bergamo è una splendida cittadina turistica dove pullula la vita anche di studenti e di bergamaschi specie nel weekend. E online? A Bergamo c’è un sito apposito, 4 lingue, ben indicizzato e pieno di indicazioni, con mappe e di tutto quello che serve. A Matera non esiste neanche un vero ufficio informazioni che sia aperto tutto l’anno, online neanche a parlarne, c’è solo il sito dell’APT regionale.
E come stiamo a numeri? Matera ha fatto registrare nel 2012 circa 180.000 presenze, trend in aumento che nel 2013 le ha permesso di raggiungere Maratea a quota 200.000. Bergamo è in lieve calo e nel 2012 si è fermata a 455.000 presenze.
Insomma Matera è in finale perché ha scritto un bel dossier che guarda al futuro e ha lanciato input interessanti, ma al di là di ciò il lavoro da fare per diventare una città a vocazione turistica è ancora enorme; l’auspicio è che l’entusiasmo scaturito da questa entrata in finale sia utilizzato per far sì che in breve tempo si inizi a fare qualcosa di buono, imparando proprio da città come Bergamo.
Per la cronaca, il convegno si è chiuso con un ringraziamento per il nostro studio e i complimenti ufficiali dell’università alla candidatura materana.

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