Prima di riprendere la narrazione del mio viaggio che ho dovuto sospendere il mese scorso per esigenze di studio e di lavoro, un post su cosa sto facendo in questi giorni.
L’Associazione Italiana Turismo Responsabile (www.aitr.org) si riunisce a Bologna per decidere le attività dei prossimi 3 anni.
Siamo oltre 20 persone giunte da tutta Italia qui all’albergo il Pallone, scelto non perché ha i lustrini ma perché fa dormire anche persone che hanno problemi con l’alloggio.
Un’iniziativa democratica, preparata coinvolgendo i circa 100 soci della base associativa, ognuno dei quali ha potuto proporre i futuri gruppi di lavoro e potrà entrarne a far parte.
Nella prima lunga giornata si è discusso partendo da cosa si è fatto negli ultimi 3 anni, discutendo della crisi del turismo, di formazione, di networking, di economia solidale, dei problemi legati alla certificazione, dell’assenza del dibattito politico, dei bilanci sociali.
L’atmosfera è rilassata, si discute a fondo su ogni argomento, è davvero emozionante far parte di questo gruppo di realtà piccole e grandi che cercano di trovare una sintesi dalle varie posizioni.
Dai numerosi interventi si evince che occorre far passare chiara un’idea che il turismo responsabile sia un modo diverso di pensare e organizzare il turismo.
Ovviamente il problema è come farlo, poiché servono risorse umane e anche finanziarie, per quanto modeste. E una realtà come AITR che conta un centinaio di soci non le ha, ma domani discuteremo di strumenti.
Nel frattempo mancano due settimane all’appuntamento di Barcellona sul turismo responsabile nelle destinazioni (www.rtd7.org) , un evento atteso che per la prima sbarca in Europa.
Insomma il turismo responsabile cerca di offrire un’uscita dalla crisi diversa dal solito chiacchieericcio che circonda in Italia questo settore.
Vedremo come va a finire.