L’APT Basilicata ha appena pubblicato i dati statistici sui flussi del turismo 2014 nell’intera Regione, che confermano un aumento dei pernotti ufficiali e il consolidamento di Matera come meta turistica di rilievo, seconda solo all’intero comparto balneare metapontino.
Se fino all’anno scorso se la giocava con Maratea, da sempre perla del turismo balneare lucano, capace da sola di ottenere un 200.000 pernotti che restano un dato costante, per Matera si è passati dai 200.000 del 2013 ai 240.000 del 2014, con un incremento percentuale significativo (+18,46%) che fa il palo con l’aumento degli arrivi (+16,42%).
Certo, c’è il solito problema della poca attendibilità dei dati ufficiali, che risentono dell’esser basati solo sugli arrivi in strutture ricettive registrate; mancano all’appello l’uso delle seconde case (che specie nel turismo balneare rappresentano un fenomeno molto consistente); e le locazioni in nero, che crescono col diffondersi di siti web che le facilitano. Tanto che oramai si è usi fare stime anche di questi flussi nei comunicati ufficiali, non si sa bene contati come.
E poi c’è il flusso dei cosiddetti escursionisti, cioè coloro che non si fermano a dormire fuori casa, e che però si sommano alle presenze turistiche. Tanto per capirci, se in tutto il 2014 abbiamo avuto a Matera 153.000 persone, solo durante il presepe vivente, 3 giorni a inizio gennaio 2015, di biglietti ne sono stati staccati 30.000.
Le statistiche ufficiali dunque vengono sempre più usate, qualora c’è stato un incremento, per sottolineare la bontà delle politiche turistiche adottate, le opportunità date da questo settore e via dicendo.
Per analisi dettagliate non ci sono troppi dati su cui basare i propri ragionamenti.
Quel poco che ho notato lo trovate qua a seguire.
– Rispetto all’offerta turistica, è significativo invece il boom delle case vacanza o affittacamere (il 44% in più del 2013), che da un lato visto l’incremento minimo di B&B può significare che meno persone hanno deciso di aprire finti B&B (sebbene mai sentito di controlli da parte dei vigili, come dovrebbe accadere). Dall’altro è il classico campanello d’allarme nello sviluppo di una città, perché come avviene già in Salento e in tante altre mete turistiche affermate, quando dilaga la mania di affittare casa ai turisti, diminuisce drasticamente la possibilità per i locali di trovare casa in affitto in zone centrali, e la comunità non possidente si sposta in periferia.
– Il tasso di occupazione lordo è salito di un tre punti percentuali, e questo è un buon dato, se si pensa che c’è stato un aumento consistente di strutture ricettive negli ultimi anni.
– Il tallone d’Achille a Matera resta la permanenza media, dove si registra un aumento di 0,03, appena percettibile: si è cioè passati da un soggiorno di 1,57 giorni a i 1,60. Si è dunque ancora lontani da sfiorare almeno il 2, cifra in passato ampiamente superata. Tanto per fare un paragone vicino, Lecce nel 2013 ha avuto 203.000 arrivi ma ben 456.000 pernotti, superando dunque di gran lunga la soglia dei 2 pernotti, cifra minima cui si deve giungere per considerarsi psicologicamente una meta turistica e non solo una meta di passaggio.
– Chiudo evidenziando le solite bizzarrie: i 4 ostelli della gioventù presenti in tutta la Regione hanno fatto registrare nel 2013 la presenza totale di 6 turisti, mentre nel 2014 sarebbero stati “ben” 55. E a Matera non ne esistono, almeno non secondo le statistiche date all’APT.