A Matera da mesi va avanti un balletto di cifre fra chi ritiene che il turismo sia aumentato e chi viceversa pensa sia diminuito. Impressioni, basate su dati che non ci sono. Ma forse è il caso di pensare a progettare il futuro del turismo in Basilicata
Solo a inizio settembre, il Centro Elaborazioni Dati dell’APT ha ripreso in organico 3 ragazzi cui spetterà l’improbo compito di mettere a sistema i 9 mesi di dati giunti e non ancora inseriti nei database, che permetteranno una lettura precisa di com’è la situazione 2016.
Nel frattempo, ognuno cerca di trovare dei dati che possano supportare la propria impressione, da chi guarda le prenotazioni sui portali come booking in un dato periodo e lo confronta con altre mete, fino a chi recupera i dati delle schedine inviate in questura confrontandole con l’anno precedente.
Tentativi a volte che hanno un senso, specie se almeno il dato è comparato in qualche modo, altre volte sono frutto del lavoro di apprendisti stregoni che pensano che qualsiasi numero preso vada bene.
In attesa di numeri certi, senza i quali c’è poco da dire, forse sarebbe il caso di pensare alla prossima stagione turistica. Sia a Matera sia soprattutto in Basilicata (almeno fin quando esisterà questa Regione!).
Infatti i dati del 2015 sono per me allarmanti, sebbene siano stati usati per lanciare proclami entusiastici. Se è vero che i numeri della Basilicata sono in netta crescita, è il caso di sottolineare, da una lettura più attenta, alcuni aspetti non di secondaria importanza:
1- la crescita delle presenze si concentra di base a Matera, il resto della Regione presenta piccoli aumenti o regressi a macchia di leopardo, segno che è mancato un lavoro organico sulla destinazione Basilicata
2 – se il trend positivo continuasse in egual modo, e la Calabria diminuisse i suoi flussi come nel rapporto fra il 2014 e il 2015, servirebbero 25 anni circa per raggiungere questa Regione, che al momento è quart’ultima nella classifica delle presenze nelle Regioni italiane.
3 – Nel 2015 i turisti stranieri in Basilicata hanno rappresentato lo 0,3% dei turisti transitati nello stivale. Troppo poco, per una Regione che fra pochi anni vedrà Matera capitale della cultura europea.
Forse è il caso di rimboccarsi le maniche, lasciar perdere discussioni basate sul nulla e darsi da fare per rilanciare in modo serio una Regione grande più delle Marche e che ha delle grandi potenzialità, che non sfrutta a dovere.