il Vagabondo e Matera 2019 – 9) Le chiacchiere

Nei giorni del festival mi sono astratto da cosa accadeva fuori, sia per ovvi motivi di concentrazione sia perché siamo arrivati sfiniti a questo evento, per colpa dei troppi problemi causati dal conflitto e dalle eccessive difficoltà. Se è vero che la tregua fra fondazione e oppositori ha permesso di risolvere tanti intoppi, tutto per noi è stato da risolvere all’ultimo momento. Nel 2019 abbiamo dovuto infatti modificare, assecondare, ripianificare ogni cosa perché c’era sempre qualche novità dell’ultima ora. Più im generale stavo rintronato dalle troppe chiacchiere.

All’inizio erano pure piacevoli, come quando nel gennaio 2018 fummo intervistati, noi come tutti gli altri project leaders, da due importanti speaker radiofonici per presentare ciascuno il proprio progetto (vedi foto su). E anche all’inizio del percorso di co creazione era interessante a mio avviso ascoltare e dire la propria.

Ma poi le chiacchiere sono diventate troppe, spesso contraddittorie, spesso tese a prendere tempo. Per non parlare di alcuni personaggi pagati per venire a fare chiacchiere fatue. Il rapporto fra noi project leader si è incrinato mese dopo mese, le chiacchiere si sono trasformate spesso in urla. Ma il caos è rimasto, al più rimandato sine die. Cosa non ha funzionato dentro la fondazione bisogna chiederlo a loro, di certo il problema più grave ha riguardato le scelte a monte di tipo burocratico e rendicontativo. La maggior parte delle chiacchiere nell’ultimo anno erano su questi temi.

Belle invece le chiacchiere che abbiamo fatto fra noi, da Copenaghen (2017) fino al work shop organizzativo alle monacelle nella primavera 2018. E poi quelle in ufficio, quotidiane, nelle costanti verifiche che ci hanno accompagnato per un anno e mezzo.

Work shop a Copenaghen – 2017

Intense anche le chiacchiere che abbiamo fatto durante il festival. Nonostante un certo disinteresse per il nostro progetto da parte della Fondazione, con le poche chiacchiere social (e non) legate alla comunicazione ufficiale che non c’è stata di sostegno. 3 talks serali di approfondimento, in cui si è discusso di tutto ciò che ruota attorno al mondo dei giochi e della creatività, con un occhio come al solito alle ricadute sul turismo.

Nella prima serata, di livello internazionale, ci siamo deliziati nell’ascoltare 3 dei più importanti organizzatori europei di giochi di ruoli dal vivo raccontarci il fantastico mondo dei larp: Bjarke Pedersen, Mike Pohjola e Alessandro Giovannucci, incalzati dalle precise domande del giornalista Guido Bosticco e tradotti da Lucrezia Stella. Abbiam viaggiato grazie a loro dalle scuole danesi dove si insegna coi larp alle grandi produzioni, fino ad arrivare in un bunker vicino Roma.

La seconda serata ha avuto come tema l’uso degli urban games e in generale della creatività in ambito educativo. Un Giovanni Calia in forma smagliante ha introdotto gli ospiti, il “pirata culturale” barese Andrea Natale, il noto artista materano Danilo Barbarinaldi che assieme a Giovanni ha prodotto i Misteri di Hydra. E la partecipazione di due dottoresse dell’ordine degli psicologi. Un bel confronto, arricchente, per sfatare il falso mito che vede i giochi essere pensati solo come momenti di distrazione.

Nella terza serata che è toccato a me condurre, abbiamo parlato di turismo e creatività con Gino Marchionna e Antonio Blandi e un intervento iniziale di Arianne Bieou, manager culturale di Matera 2019. Una serata made in Sud, poiché abbiamo voluto confrontarci con un pugliese e un calabrese.

Certo, potevamo pensare a far venire delle star del mainstream ed avere molte più persone ogni sera. O organizzare serate musicali che attirano sempre tanta gente. Abbiamo invece preferito fare un approfondimento di livello internazionale per chi fosse stato interessato a temi di cui si parla poco.

Secondo me abbiamo fatto una scelta saggia anche se impopolare, in un anno dove tutti sono stati ossessionati dai numeri. Chi è venuto è andato via entusiasta, e questo ci basta!

chiacchiere simpatiche all’inaugurazione del festival
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