A Matera torna la summer school della Scuola del Viaggio, una delle esperienze più interessanti del panorama estivo italiano. Sebbene questa edizione non seguirà la classica formula, poiché inserita in un progetto più ampio denominato Paesaggi Lucani, questo tipo di attività sono a mio avviso uno dei modi più belli per trascorrere una vacanza in modo attivo.Una residenza artistica di una settimana, dedicata in questo caso alla narrazione. 4 classi, una di video, una di foto, una di scrittura e una di disegno con altrettanti esperti che guideranno i partecipanti lungo vette mai raggiunte.
Andrea Canepari, Vincenzo Cammarata, Andrea Bocconi e Stefano Faravelli arriveranno il 3 agosto nello splendido scenario dei Sassi di Matera per dar vita a questa edizione, 2 anni dopo quella che ha sancito la collaborazione fra l’associazione il Vagabondo e l’associazione Scuola del Viaggio.
Ma di che tipo di esperienza si tratta?
E perché una persona dovrebbe volerne prendere parte, solitamente pagando, spesso rinunciando ad altro tipo di vacanze?
Di sicuro è una vacanza, perché bisogna recarsi in un luogo per prenderne parte, generalmente diverso da quello dove si abita. Una vacanza attiva, senza dubbio.
I partecipanti sono sempre numerosi (quest’anno c’è anche l’edizione ad Alife, nel casertano), almeno una trentina, e durante la settimana hanno tempo di conoscersi meglio e di fare amicizia, legami che resistono nel tempo perché tutti accomunati da questa passione per la narrazione da viaggio.
La sua forma non ortodossa col suo stare sempre in giro a esercitarsi, la rende un’esperienza piacevole, adatta a un pubblico di varie fasce d’età. All’edizione 2014 di Matera si andrà dai 17 anni ai 45 anni, ma sono giunte richieste anche da over 60, nel 2012 c’era una deliziosa donna francese che avrà avuto una settantina d’anni.
Questa iniziativa entra di diritto nel novero nelle attività di turismo responsabile, sia perché le scelte di noi organizzatori è di interrogarsi sulle realtà con cui interagire, sia perché i partecipanti sono sempre in contatto con la comunità locale, poiché lo scopo di questa residenza artistica è narrare luoghi abitati.
Un’esperienza da provare, senza dubbio. Poi mi dite.