Dopo aver scritto della tratta più utilizzata (la Matera – Bari) vediamo ora la situazione delle altre direttive, proprio nei giorni in cui il dibattito sulle ferrovie statali che dovrebbero o che avrebbero dovuto collegare la dorsale adriatica con quella tirrenica si rinforza, fra fautori e detrattori.
Ora addirittura si discute se abbia più senso ripristinare il tratto che dalla periferia di Matera porta a Ferrandina Scalo, nella valle del Basento dove passa la linea che da Metaponto va verso Napoli e Roma; o se preferire la tratta che passando per Matera città scende diretta giù a Metaponto passando immagino sotto Montescaglioso, cioè rifare un’opera anche questa un tempo esistente, di cui oggi resta al più la traccia di quella che fu la linea che collegava col mare.
Che sia più inutile l’una rispetto all’altra, che siano inutili tutte e due, che sia la solita manovra per aprire cantieri e far da mangiare a qualcuno senza fregarsene minimamente della consegna dei lavori come troppe volte accade in tanti italici luoghi, staremo a vedere.
Nel frattempo chi volesse raggiungere il treno sulla dorsale tirrenica deve scendere a Ferrandina Scalo (30 km da Matera). Il collegamento da Matera è “assicurato” dai bus della SITA sud, le cui corse sono al minimo storico.
Come sempre facile dire che in pochi lo utilizzano, d’altronde sono talmente poche corse che la gente preferisce o farsi venire a prendere o lasciare l’auto nel piazzale e poi riprenderla al ritorno.
Volendo prendere il treno da Potenza, i bus della Grassani sono pochi ma almeno le corse sono aumentate; sono tarati sulle esigenze locali (il che non guasta, a parte la mancanza anche qua di una corsa notturna). La tratta del treno è la stessa che passa per Ferrandina, per cui non ci sono grosse differenze nel numero delle corse verso il tirreno.
Le linee Bus nazionali
Da alcuni anni tutti arrivano in una zona periferica della città, chi a Villa longo chi poco distante, e non più nel piazzale affianco la stazione centrale, a pochi passi dal centro storico. Se tale scelta può anche andare bene per (parte de)i materani ed è segno dei tempi (i materani abitano nella città nuova, non certo nel centro storico), lascia ai viaggiatori a quasi 3 chilometri di distanza da coprire per giungere in centro. Ora, premesso che non so davvero se ai materani vada bene tale scelta, in caso positivo basterebbe solo occuparsi di come far proseguire i turisti, organizzando un sistema di trasporti integrati. Invece balza agli occhi che il piazzale di via don sturzo è una landa desolata circondata da palazzi; non una pensilina, non una panchina, non un chiosco, nè un servizio igienico. E neanche un cartello con una mappa o un’indicazione. Il nulla. Non ricordo quanti ragazzi sono partiti dal mio B&B, anche in orari notturni per poi restare in mezzo alla strada tutto il tempo dell’attesa?. O quelli che hanno atteso almeno un’ora per aspettare il trenino che da Villa longo ti porta almeno alla stazione centrale? Sempre se non è domenica, ovviamente. Anche perché i bus e i taxi sono ancora mosche bianche.
Viaggiare in autobus certo significa clientela low budget, sempre meglio degli escursionisti panino-muniti, per cui forse un po’ di attenzione in più non guasterebbe. Non si capisce come mai se arrivi con un volo all’aeroporto di Barcellona-Girona (che si chiama così per dirti che non sei lontanissimo da Barcellona ma in realtà sei a Girona, oltre 100 km) e il volo è in ritardo trovi ad attenderti lo shuttle bus su che ti porta a Barcellona e invece a Matera muoversi è davvero difficile.
Stazionamento dei bus a parte, Matera è collegata con tutte le principali città del centro Nord con diverse linee bus (Marino e Marozzi, di base). Napoli è collegata da pochi mesi da due diverse compagnie (Marino e ora Miccolis, utile anche per chi viene dal Salento), idem Roma (Marozzi e Liscio) e ciò fa ben sperare per una miglioria del servizio. Già una news ben veicolata subito dopo la proclamazione di Matera capitale, ma probabilmente pensata per rilanciare una tratta poco usata specie ora che c’è concorrenza, è stato l’aumento di corse da/per Napoli di una delle due compagnie oggi attive dal capoluogo campano.
Da/verso Sud-Ovest
Dalla Calabria o dalla Sicilia arrivare è quasi impossibile con i mezzi pubblici via terra (ma non è che per via aerea vada meglio!), la linea ferroviaria jonica è spezzettata e depotenziata, da Cosenza bisogna quasi sempre cambiare a Sibari, poi a Metaponto abbandonare il treno e attendere anche ore uno dei rarissimi bus che vanno a Matera. Almeno nel piazzale di Metaponto c’è un bar, pensiline, bagni e panchine (dentro la stazione).
Coi bus non c’è alcun collegamento, bisognerebbe arrivare a Policoro e poi da lì prendere i bus che vanno in Calabria (Saj), o farsi accompagnare in una delle stazioni di servizio sulla jonica dove fanno sosta i bus per la Sicilia (Interbus), sovente con orari davvero impegnativi, specie s e vuoi arrivare a Matera e qualcuno deve venire a prenderti (da Palermo mi venne a prendere l’amico Ferruccio alle 4 di notte, un mito).
I collegamenti interni alla provincia sono pessimi, non invoglierebbero nessuno a provare a viaggiare coi mezzi pubblici, e anche gli autoctoni non sono proprio felici, fa eccezione solo il collegamento con Montescaglioso (e quello per Altamura, dove oltre ai treni c’è ance il bus).
Insomma una situazione che se non è ovviamente tragica come qualcuno vuol far credere, non è nemmeno rosea come altri cercano di proporre. Si sa, l’immaginario collettivo è basilare, e di sicuro meglio guardare il bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto. A patto di evitare indifferenze verso i problemi che si riscontrano. Il resto sono chiacchiere da salotto.