
lo scorso capodanno
La decisione della Regione Basilicata di assicurare, pare per i prossimi 4 anni il capodanno di rai1 a Matera sono quelle decisioni che sembrano sostanzialmente illogiche.
L’impressione è che ancora una volta quando si tratta di decidere di attività legate al turismo si effettuano valutazioni che tengono conto solo di alcuni aspetti, prevalentemente legati al marketing, e tutto il resto passa drammaticamente in secondo se non in ultimo piano.
Sia chiaro: la mia analisi non ha nulla di snobistico , meno che mai sono contrario per principio a che vengano spesi soldi pubblici per determinati eventi. Il punto è che ancora una volta in Basilicata l’affascino legato al turismo per cui tutto va bene purché se ne parli è un atteggiamento che lascia sconcertati, specie perché si innesta in una fase in cui la città non ha bisogno di questi eventi ma di un lavoro basilare per mantenere quanto di buono fatto fin’ora, migliorando tutta una serie di questioni fino ad oggi lasciate sotto al tappeto e non più rinviabili.

piazza transennata per lavori in corso. tratta da http://www.sassiland.com
Pensare al turismo come un’attività che vada solo spronata a furia di campagne mediatiche, è un po’ come ipotizzare di aprire un’acciaieria dall’oggi al domani senza fare alcun tipo di considerazione sul potenziale impatto di una qualsivoglia attività.
Non si tratta dunque solo di ragionare in termini di costo contatto come fanno alcuni analisti; né pensare che la conduzione affidata a un lucano sia un buon viatico all’amara medicina servita a stomaco vuoto dai dirigenti regionali alla città di Matera (i cui vertici locali comunque non han fatto una piega, stavolta, perdendo l’occasione di restare coerenti con le loro invettive precedenti).
Tutto sa di provincialismo esasperato, non di strada verso l’essere capitale della cultura.

simpatica provocazione artistica, mi sa di Raffaele Pentasuglia
Questo tipo di Capodanno a Matera significa un fiume di escursionisti in entrata che non troveranno nulla ad attenderli perché la città non è culturalmente preparata a siffatti eventi.
Caos parcheggi, probabilmente. E rischi seri quando si dovrà andar tutti via, perché in città per dormire non c’è posto, nulla di più pericoloso in una notte dove le strade possono essere ghiacciate e la gente un po’ troppo bevuta.
Gli alberghi sono infatti da tempo esauriti per i giorni di capodanno e nonostante il proliferare di B&B veri o presunti tali e di case vacanze, non c’è modo di trovare un buco, basta farsi un giro su booking.com o su airbnb. Ma questo accadeva anche prima dell’accordo della RAI.
Solo al mio piccolo B&B di richieste ne erano già arrivate una cinquantina, senza il supposto aiutino di mamma RAI. E subito dopo dal 3 gennaio il 50% delle strutture sono vuote, come per colpa di un maleficio. Già, ora che tutti vogliono venire a capodanno, nessuno chiama più come in passato per i giorni prima e dopo capodanno. Anche qua basta dare uno sguardo alle disponibilità sui soliti siti.
D’altronde i numeri dei posti disponibili a Matera sono notoriamente pochi, addirittura il sindaco un mese fa aveva invocato la realizzazione di ulteriori 7000 posti letto, un’enormità a fronte dei meno di 3.000 attuali. Ma come sempre ci si dimentica, glielo ricordarono gli albergatori a stretto giro, che l’occupazione delle camere durante l’anno raggiunge percentuali molto basse, ed è su quello che si deve lavorare, non sulla creazione di innumerevoli posti da riempire solo a capodanno o nei giorni di picco.
Altrimenti oltre a non sviluppare nessuna seria economia stabile nel settore della ricettività, si condanneranno i giovnai a lavori a chiamata, non certo stabili come tanto tutti dicono di preoccuparsi, sindaco in testa.

piazza transennata. tratta da http://www.giornalemio.it
I pochi bar presenti in zona già temono quello che accadrà, poiché al di là del fare tanti soldi c’è ancora chi capisce la dimensione del limite oltre cui lo sforzo da fare per raggiungere un obiettivo non vale tanto la pena. Meglio lavorare meno ma più giorni.
I ristoratori sono andati in crisi perché sono abituati a fare i cenoni di capodanno a numero chiuso e ben pagati e ora si trovano che nessuno vuole più stare a cena ma correre in piazza, il che può essere una buona novità, ma come tutti i cambiamenti ha bisogno di un po’ di tempo. L’apertura di un mercato che fino ad oggi ha penalizzato i molti turisti che già in passato affollavano la silente cittadina nel giorno di capodanno e si vedevano costretti a sedersi a cenare può essere buono in termini di ospitalità, ma come sempre ci si dimentica del fattore cultrale, per cui molti piccoli ristoratori preferiscono far così per poi rientrare presto in famiglia o andare a farsi un giro, il che non è un attegiamento di per sé sbagliato, oltre al fatto che si lavora meglio in questi casi.
Sarebbe stato dunque molto più logico puntare su attività destagionalizzanti, meno impattanti e più adatte alla grandezza modesta della città. E soprattutto eventi che durano più giorni, non certo un evento di una sola notte.
Insomma Matera di tutto aveva bisogno meno che di una vetrina del genere in questo momento ma tant’è, i politici di una parte e dall’altra si comportano sempre come degli apprendistri stregoni su questa materia. E la società civile sarà pure indignata ma ne parla solo durante la pausa caffè.
E intanto a Courmayer sicuro se la stanno ridendo, il turismo nonostante 5 anni di capodanno era in crisi, ora forse andrà meglio.
Posted by antonio on 20 dicembre 2015 at 21:45
soldi da versare alla Rai potevano servire nel cominciare a strutturare la città per i grandi eventi , al limite una volta strutturata potevano fare l’accordo con la Rai con pagamento al contrario, cioè la Rai dovrebbe pagare la città di Matera, la nostra città non ha bisogno di questa visibilità cosi concentrata……