Una mostra dedicata allo storico quartiere la Martella, noto per essere stato concepito dai migliori urbanisti della zona. Ma non solo.

In principio era solo una mostra collettiva, con i lavori realizzati durante un laboratorio da noi organizzato e portato avanti dal noto designer lucano Mauro Bubbico ben coadiuvato dal fotografo Pierangelo Laterza.
Un giorno io e Angela, incuriositi, andiamo con altri amici a Bari a partecipare a un’exhibtion game realizzato da una giovanissima associazione locale: TouPlay. Idea molto carina.


Così decidiamo di proporgli di aggregarsi al partenariato del nostro progetto, realizzando un gioco che prenda spunto dalla mostra. Mancava poco alla scadenza della seconda call ma lo stesso siamo riusciti a organizzare una riunione e abbiamo presentato scopo e modalità del progetto. Accordo fatto e partenariato allargato.



Ne è uscito un exhibition game dedicato al borgo della Martella, che è un po’ mostra di design e un po’ gioco, con domande che vengono poste da una voce narrante tramite dispositivi tecnologici. Per di più bilingue, per essere fruibile da un pubblico internazionale. In tanti l’hanno visitata durante il festival n stories e direi che è piaciuta.
In teoria avevamo pensato di continaure l’approfondimento sulla Martella e miglorare i pannelli, che nella versione attuale sono forse un po’ troppo concettuali. Ma non siamo più riusciti ad intercettare Mauro per cui al momento il progetto è fermo a questo stadio. In futuro chissà. Sarebbe bello proseguire questa avventura e farla girare.
Che poi è stata una delle raccomandazioni della fondazione: non limitarsi a creare, ma pensare anche a come far circuitare le opere. Ovvio che per chi ha allestito mostre ciò è più facile, mentre chi ha realizzato eventi site specific non avrà la stessa possibilità.
Noi abbiamo spaziato fra eventi fortemente ancorati a Matera, che però con qualche accorgimento potremmo portare anche altrove, e games pensati già per circuitare.
Vedremo come andrà, l’auspicio è che coloro che sono stati i protagonisti di buona parte della produzione di Matera 2019 abbiano voglia e anche le opportunità per farsi conoscere al di fuori della Basilicata. Sarebbe un buon lascito non solo per loro ma per tutti i lucani, poiché farebbero conoscere altrove le capacità di chi opera in questo territorio, bello ma difficile.