Alghero e i giochi per turisti

Son tornato da pochi giorni da Alghero, dove siamo stati a fare i primi test del nostro nuovo gioco urbano, ideato grazie alla vittoria di un bando della Fondazione Alghero. Questa destinazione intende porre un breve riflessione sulla potenzialità di questo tipi di progetti, ancora molto rari in Italia.

Si parla da anni di gamification da applicare a vari settori produttivi mentre l’ideazione dei giochi per turisti, a fini ludico-esperienziali, non ha ancora oggi un suo mercato, sebbene ci vorrebbe in fondo poco per crearlo. Tutto sta a iniziare e a perseguire per un po’ di tempo, finché non nasce un fenomeno che poi sarà facile da replicare.

La fondazione Alghero e i suoi partner internazionali hanno scommesso sul gioco come forma avanzata di entertainement per i turisti. 10 giochi fra digitali e analogici, per target differenti: da quelli più classici per bambini, fino a quelli per adulti.

test interno delle singole fasi di gioco

Come associazione “il Vagabondo” siamo ben felici di aver vinto la selezione di questo progetto internazionale, e stiamo alacremente lavorando per arrivare nel giro di poco tempo a testare la versione beta. Un impegno che ha coinvolto storywriters, game designer, graphic designer, attori e attrici, oltre che tester interni all’associazione. Oltre alla preziosa collaborazione con gli amici di U’Game, di stanza a Palermo.

Eppure ancora oggi in Italia risulta abbastanza difficile far pagare un turista per partecipare a un gioco pensato ad hoc per quel target, a differenza di quanto accade con una visita guidata.

Siamo ancorati all’idea demodé che il gioco sia una vicenda per bambini, e non un possibile strumento di marketing turistico.

E lo stesso si può dire per i finanziamenti a disposizione. Mentre per i videogiochi i finanziamenti europei sono ben confezionati, chi vuole tentare la via del gioco analogico non trova facilmente spazio nelle politiche europee o nazionali, troppo spesso relegati a strumenti educativi.

Al lavoro ad Alghero

Eppure tutto sta a iniziare. Come si è fatto per il vino, poi per l’olio e oggi si inizia a pensare alla birra, qualsiasi settore che si intende veicolare ha bisogno solo di un inizio, di un po’ di costanza nel portare avanti la promozione, di un minimo di successo e poi si spera che altri Comuni e destinazioni turistiche si prodigheranno in attività analoghe, fino ad arrivare a una rete italiana di questo tipo di esperienze.

Anche le escape room, che oggi sono diffuse ovunque in Italia, hanno visto una diffusione capillare in un secondo momento, dopo i primi esperimenti.

D’altronde, sebbene non possano competere con i video giochi che hanno budget maggiori solitamente e maggiori opportunità, anche i giochi urbani sono realizzati grazie al lavoro coordinato di varie professionalità, ricerche finalizzate alla creazione di prodotti di marketing territoriale ben ancorati sui territori, un lavoro grafico sempre più professionale anche perché i competitor sono tanti e bisogna sempre migliorarsi, meccaniche di gioco variegate.

Sono state giornate di intenso lavoro ma anche di incontro e confronto con i partner del progetto e con i vari game designer vincitori dello stesso bando. Un’esperienza intensa che ci ha arricchito. Ora, impegnati come siamo a rifinire il kit di gioco in vista dei nuovi test, la mente torna velocemente ad Alghero e a quanto abbiamo visto e fatto nei giorni scorsi. Un pieno di energia, beneaugurante per il prossimo futuro.

Le foto belle sono di Giuseppe Incampo, le altre mie 🙂

Sulla pagina facebook del Vagabondo le altre foto della nostra andata ad Alghero

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