Riparte la stagione turistica. E il dibattito pure

Finita l’ouverture di N*Stories 2023 dove abbiamo parlato di geositi, distretti turistici sostenibili e ospitalità extralberghiera, faccio il punto su cosa ha offerto il dibattito turistico in Italia nell’ultimo periodo, ora che la stagione è partita. Sono usciti diversi articoli sulle pagine online di Repubblica, del Fatto quotidiano e di quasi tutti i media.

Sulle concessioni balneari c’è poco da dire, oramai di articoli ne sono usciti a iosa e hanno ben ripercorso tutta la situazione, richiamando la sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe aver messo una parola fine su questo continuo rimando delle gare. Potrei scrivere un intero post sull’argomento, se vi interessa. Ho approfondito la questione quando facevo il consulente parlamentare.

Altro argomento che è diventata una litania è che anche quest’anno pare manchino molti addetti nel settore turistico e tutti ancora a dare la colpa al reddito di cittadinanza, nonostante le continue smentite dai dati ufficiali. Certo, che ci sia chi prova ad approfittare e chiede di lavorare a nero è un’ipotesi plausibile, ma d’altro canto se si paga una miseria neanche si può pensare che tutti abbiano sempre voglia di farsi sfruttare. Il problema poi è di livello mondiale, è l’intero settore che deve ripensarsi.

Tiene banco come sempre il tema della ricettività. L’Alto Adige ha deciso di porre un limite ai posti letto delle strutture ricettive, decisione su cui ci sarà molto su cui riflettere, se da un lato il porre limiti al turismo come principio è cosa buona e giusta, dall’altro il rischio è che accada come in ogni settore con licenze bloccate: chi c’è sta a posto, ma niente nuove strutture da parte di giovani neo imprenditori magari più vitali e preparati nel tempo rispetto alle vecchie generazioni; costi per subentrare in gestioni che verranno cedute a peso d’oro insomma ci sono dei possibili contraccolpi non da poco.

Nelle cinque terre ci si lamenta dell’eccesso di turisti durante le vacanze pasquali. Niente di nuovo sotto al sole. Finché il turismo sarà un’attività libera cui tutti possono dedicarsi, senza alcuna limitazione, non c’è ipotesi vincente che tenga. Ma il problema resta sempre lo stesso: che tipo di limiti sono accettabili, visto che parliamo di mete abitate?

Vabbè la stagione è appena all’inizio, tornerò sui vari argomenti più avanti,

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