La rambla, sciami di turisti della generazione low cost e abili borseggiatori;
nugoli di poliziotti schierati con le camionette per diminuire un po’ le alte statistiche relative ai furti.
Il disordine ordinato dei modernisti, Gaudi in testa;
il palazzo della musica, grazie Pina per avermelo suggerito.
La nina Claudia, reina de su casa.
la musica dal vivo in un parc de Guell assolato, con vista sul mare;
il bus del barrio per arrivarci, dove autisti e utenti si conoscono e si salutano per nome.
Le interessanti realtà di turismo responsabile;
l’ubriaco che parla italiano e inneggia anche lui all’indipendenza;
scritte bilingue ovunque.
Stradine secondarie nel barrio del Raval, con bimbi che giocano a pallone;
l’avventura nascente degli amici della xarxa di turismo responsable;
il ricordo della rivolta della Barceloneta contro lo sviluppo selvaggio del turismo e i danni che ne son derivati.
L’antico barrio della Grancia, un dedalo di viuzze incantevoli, frequentate per lo più da gente del luogo;
lotte sociali e prezzi popolari.
Lo sguardo brillante di chi crede in ciò che l’appassiona
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