Lunedì: settimana nuova, e una novità anche per il blog
Da oggi ospitiamo una piccola rubrica: I Sensi dell’Olio.
Laura è di Ravenna, ma ormai si può dire sia un po’ materana anche lei. Ci ha aiutato nella raccolta per qualche giorno e magari tornerà a trovarci presto…potremmo chiamarla una versione beta di un’idea che ci frulla in testa: condividere la bellezza della raccolta delle olive con le persone che si dimostrano interessate, una sorta di esperienza di turismo responsabile. Se ne riparlerà l’anno prossimo, quest’anno siamo già a raccolta inoltrata, ma se siete interessati rimanete sintonizzati! Nel frattempo, se siete curiosi, potete leggere quanto Laura condividerà con noi.
L’Olio sulla pelle…
Rigirando tra le dita le olive che si erano nascoste nelle tasche della felpa da lavoro, i pensieri tornano ai giorni passati tra gli oliveti, la settimana scorsa.
- Sono nata e cresciuta in città. La campagna non è lontana da dove abito e la spesa al mercato, dai contadini, è un’abitudine. L’attenzione ai prodotti genuini l’ho sviluppata nel tempo. Ma in campagna, a sporcarmi le mani con la terra e con il lavoro, non c’ero mai stata.

Togliendo i rametti di troppo
L’entusiasmo contagioso di Sergio, conosciuto durante la Scuola del Viaggio a Salemi, che mi raccontava dell’olio di coratina a bassissima acidità che aveva prodotto l’anno scorso con degli amici, e della bellezza di raccogliere le olive a mani nude, sentendo l’olio sulla pelle, ha fatto il resto. Mi sono ritrovata su un treno per Matera, con la voglia di arrampicarmi sugli alberi e di immergere le mani tra le olive appena raccolte. Ora, a qualche giorno dal rientro, mi guardo le mani. I graffi non si vedono quasi più, mentre le unghie, per quanto le abbia lavate, ancora portano i segni del lavoro a contatto con la terra; sull’indice ho una vescica, formatasi per il continuo “pettinare” i rami più intricati a mano invece che con il rastrellino.
Ne vado fiera. E mi ricordo che durante quelle giornate negli uliveti a pettinare i rami con le dita, raccogliere le reti, svuotarle nelle cassette, caricarsele in spalla, trasportarle sotto l’albero successivo, tra terra e polvere (a cui sono allergica) non avevo attacchi allergici, come spesso mi accadeva a Milano. La mattina non avevo l’indolenzimento tipico da notte post-giornata passata al pc e la sera avevo al mio attivo solo qualche starnuto.
I terreni biologici su cui crescono quegli olivi, mi hanno accolto e il mio corpo si è adattato, in perfetta sintonia.
Avvicino le mani al viso e respiro il buon odore di olio appena spremuto, che ho imparato a riconoscere…ma questo merita un altro post.
Posted by Alice on 22 novembre 2009 at 11:05
Laura, ho trovato la tua rubrica davvero… inspiring!
Buona continuazione, con la raccolta delle olive e la scrittura creativa.
Un abbraccio,
Alice
Posted by Renate Goergen on 19 novembre 2009 at 20:03
Complimenti per il blog, per l’iniziativa e per il racconto.
Un salutone da Renate – Le Mat
Posted by laurasagitta on 21 novembre 2009 at 16:00
Renate! Come stai? Che piacere leggere il tuo commento al blog e al racconto! Ti ringrazio anche a nome di Sergio e dei compagni di avventura!
Un affettuoso saluto,
Laura