Il fatidico 2019 si approssima e mentre la fondazione MT19 va avanti coi project leader per la produzione degli eventi previsti, in città sembra che si sia smarrita una visione europea di ampio respiro. Il progetto di tagliare un centinaio di alberi a Lanera è esemplificativo.
Per anni si è parlato di quanto fosse importante che il 2019 non si risolvesse in un eventificio, ma a guardarsi attorno appare chiaro che non c’è nulla all’orizzonte che possa restare: nessun contenitore culturale realizzato in uno dei tanti luoghi dismessi esistenti, nessuna casa delle associazioni per aiutarle a combattere il caro prezzi dei fitti e il tanto decantato bando per assegnare i tanti luoghi patrimonio comunale viene rimandato da una decina d’anni. Probabilimente nessun teatro.
Colpa di una politica miope bipartizan, ancor più oggi che parte della maggioranza è convolata a nozze con parte dell’opposizione, dicono per salvare il processo verso Matera 2019 ma non è chiaro con quale strategia politica.

foto di Brunella Manicone
L’ultimo episodio è signifciativo: un progetto deliberato nel 2017 che oltre a prevedere una rotonda all’imbocco di via Lanera (e fin qua…) prevede il taglio di un centeinaio di alberi nella zona adiacente, distante 500 metri dall’imbocco dei Sassi. Ufficialmente malati, il che forse è vero per qualche esempare all’interno della pineta del futuro campus universitario mentre i pini spartitraffico danno semplicemente fastidio al manto stradale e al maquillage previsto.
Per chi non conosce la zona, parliamo di un quartiere della riforma legata allo spopolamento dei Sassi, poco distante a piedi dal centro storico e in cui sta per essere trasferita l’università. La sera c’è parcheggio selvaggio, all’uscita di scuola idem anzi peggio ma per poco tempo.
Mentre gli ambientalisti protestano ricordando vincoli paesaggistici e la comunità locale commenta in positivo i lavori a patto che finiscano per la festa parrocchiale, io mi chiedo quale visione si abbia per la città. Qui ci sono un campus, 2 scuole, un quartiere dormitorio delizioso a pochi passi dal centro, un parco giochi e per finire la stazione dei treni.
E cosa si pensa di fare? Una 4 corsie che dalla rotonda vada giù per 200 metri verso il centro.
In una situazione del genere sono convinto che ovunque in Europa penserebbero di pedonalizzare o di fare ZTL per scoraggiare il passaggio veicolare, a favore di pedoni e al più di navette; di allargare i marciapiedi; di posizionare qualche chalet al posto dei posti auto per rendere più viva la strada. E si farebbe educazione ai genitori affinché facciano andare a casa gli studenti a piedi o usando il bus.

progetto altrove – tratto dalla gazzetta del mezzogiorno
Così mi sentirei culturalmente più in Europa.
Non tagliando gli alberi (se non quelli davvero a rischio crollo) e soprattutto non pensando di far arrivare i turisti in auto a pochi metri da un sito UNESCO.