Turismo e fondi Next Generation – 1

Dopo aver finito la prima stesura del racconto dedicato ai borghi, che in tanti avete letto (grazie!) e che ora sarà oscurato dal blog, rivisto e corretto, torno a dedicarmi a temi turistici. (Nel frattempo sto buttando giù qualche altra narrazione ma ci vorrà un po’ di tempo prima che sia pronta).

Inizio dunque una serie di post dedicati ai fondi del Next Generation EU in relazione al turismo. Iniziamo da cosa sta accadendo in Francia.

Fra poco più di un mese, scade il termine in cui tutti i governi nazionali dovranno presentare il loro piano per accedere ai fondi del Next generation, comprensivo di tutte linee di azione, turismo incluso.

La Francia è l’unico Paese che io sappia ad avere un piano legato ai finanziamenti europei post-covid in fase decisamente avanzata. E’ pronto già da settembre 2020. Esiste da mesi un sito con tutte le misure previste: https://www.gouvernement.fr/france-relance e ha un nome semplice: Piano Rilancio.

Questo non significa che gli alti Stati sono in ritardo, come qualche parlamentare blaterava nei mesi scorsi. Ma che i francesi hanno lavorato decisamente meglio di tutti gli altri, anche se va specificato che la Francia ha chiesto solo 40 miliardi all’Unione Europea, il resto (60 miliardi) li metterà lo stato francese. Il che fa capire che le idee erano ben chiare su alcune linee a prescindere dalla pandemia; il Piano francese segue pedissequamente le indicazioni europee e si concentra su alcuni interventi.

Anche in Francia il turismo è un settore rilevante per l’economia. Ma il governo ha seguito le indicazioni dell’Unione europea e si è concentrato su un unico aspetto, che unisce possibilità di sviluppo economico e coesione sociale: il sostegno al turismo sostenibile (loro lo chiamano durable, ma di fatto è un sinonimo) nelle aree interne.

Non ci sono altre misure specifiche sul turismo, mentre altre misure saranno trasversali e riguarderanno anche il settore turistico, come l’abbassamento delle tasse alle imprese, una misura che da sola assorbirà 20 miliardi.

Il governo francese ha di fatto deciso una linea strategica: lo sviluppo delle aree interne che può passare anche per il turismo. Mentre le destinazioni mature non hanno bisogno di nulla di particolare, una volta terminata la pandemia.

Questo significa avere un’idea e portarla avanti coerentemente.

Chapeau!

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