Eccoci alla quinta puntata del mio racconto su quanto accaduto a Matera nel lungo percorso verso il 2019 con il Vagabondo, oramai agli sgoccioli (il 2019, non il racconto!). Sì lo so alcuni aspettano ulteriori news del mio nuovo libro, a breve le riprendo. Ma intanto la narrazione si fa importante, giunse il momento del festival N Stories.
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Nel 2018 ci siamo concentrati sui crash test. Il 2018 infatti era dedicato al lavoro e al testare le attività previste nel 2019. Anche questa un’ottima idea, fondamentale direi per provare a fare qualcosa di più pregnante rispetto al livello cui siamo abituati.
Organizzare i due crash test ha comportato grande impegno ma anche il giusto entusiasmo. Abbiamo deciso che almeno il primo era il caso di farlo ad Altamura, visto che a Matera il clima continuava ad essere irrespirabile, la battaglia incessante. Anche se si intravedevano segnali di sfinimento da entrambe le parti ed era logico aspettarsi un accordo bilaterale per deporre le armi. L’assalto al fortino della fondazione da parte del Comune non era riuscito e d’altro canto a che serve una fondazione chiusa a riccio e protesa solo a difendersi?
Abbiamo optato per un contenitore festival denominato N Stories in cui inserire tutta una serie di prodotti previsti per il 2019.
L’edizione del festival N Stories è stata esaltante, un lavoro corale molto apprezzato, con alcuni aspetti da migliorare all’interno di un quadro decisamente positivo. I talk, i laboratori creativi, il Vagaplay, l’exhibition game Martel.IA, la mostre Close. Il partenariato ha lavorato bene, in particolare preziosi come sempre gli amici della Scuola del Viaggio e di Epoché. Interssante il lavoro con Tou Play, partner nuovo e con rapporti da costruire strada facendo, che hanno lavorato sull’exhibition game. Sempre valida la collaborazione con teatro PAT e Giallo SAssi per il VagaPlay e durante il festival.
E anche noi del Vagabondo, nonostante Angela avesse preso un’altra strada, siamo riusciti a fare il nostro grazie a dei tirocinanti volenterosi e a dei soci che sono via via cresciuti nel loro dare man forte: Valeria Lamanna e Giuseppe Incampo su tutti, ma bravissimi anche Elena Dambrosio, Irene De Nicola e tutti coloro che hanno dato una mano fin dall’allestimento. Molto professionale come sempre anche il lavoro di Carlo Juorno (besound) e dei suoi aiutanti.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare personaggi noti come Doris Zaccone di radio Capital, l’artista Stefano Faravelli, il fotografo Marcello Carrozzo e il documentarista Paolo Pisanelli. Ma anche i giornalisti e scrittori Claudio Visentin e Guido Bosticco e il fotografo Vincenzo Cammarata. Tutti figli di una rete di contatti preziosi e stimolanti che si allarga di anno in anno.
Riavvolgendo il nastro, direi che è stato un buon esercizio per prendere definitivamente coscienza del nostro livello e per capire dove possiamo mirare.
Ma ora bisognava tornare a Matera…